DISCHI FLOPPY 5″ ¼ 1.6 Mb

I dischi floppy da 5,25 pollici (oltre 13 cm di lato), detti anche «mini floppy disk», familiarmente chiamati anche «minifloppy», sono il risultato di un’evoluzione dei dischi floppy originali da 8 pollici, inventata e diffusa inizialmente da Shugart e Wang Laboratories.
Comunemente detti floppy (in inglese diskette, nome volutamente scelto per essere simile alla parola cassette), erano diffusissimi negli anni Ottanta, usati su piattaforme di home e personal computer come l’Apple II, il Commodore 64 e il PC IBM al fine di distribuire software, trasferire dati tra più calcolatori, fare piccoli backup o comunque salvare dati da riutilizzare. Prima che i dischi rigidi divenissero popolari sui PC, i floppy disk erano spesso usati per memorizzare anche il sistema operativo dei PC, il software applicativo e altri dati. Molti computer domestici avevano il kernel primario del proprio sistema operativo memorizzato permanentemente in una memoria ROM, ma il resto del sistema operativo era su un floppy disk che doveva essere inserito ogni volta che si accendeva l’elaboratore, sia che si trattasse di un sistema proprietario, sia di CP/M, sia, più tardi, del DOS.

Approfondimenti

Dal punto di vista tecnico, dischi e lettori floppy da 5.25 pollici funzionano in modo essenzialmente analogo ai modelli da 8 pollici, salvo le dimensioni più ridotte.
Esistevano tre tipi di dischi (le capacità sono riferite alla formattazione con MS-DOS a file system FAT):
• Singola faccia, capacità formattata 160 kB (usati sul PC IBM)
• Doppia faccia, capacità formattata 360 kB (Usati dal IBM XT e dai sistemi compatibili)
• Doppia faccia, capacità formattata 1200 kB (usati sul IBM AT e successivi)
I drive forniti con molti home computer, come ad esempio il 1541 del Commodore 64, erano del tipo a singola faccia e non usavano il foro di sincronizzazione. Per poter utilizzare il secondo lato del disco era necessario ricavare una seconda “tacca” sul bordo del disco per abilitare la scrittura sul secondo lato. L’intervento era realizzabile in pochi secondi con un comune paio di forbici, ma ci fu ugualmente un fiorente mercato di strumenti specifici, chiamati disk notcher. I floppy così modificati venivano chiamati flippies. Ovviamente era necessario sfilare il floppy dal drive e reinserirlo capovolto per sfruttare la seconda faccia, ma il risparmio era notevole.