RICEVITORE TELEGRAFICO

I ricevitori telegrafici sono strumenti che servono a ricevere i segnali Morse attraverso un fenomeno elettromagnetico. Un pennino trascrive i punti e le linee che compongono l’alfabeto Morse grazie all’azione di un’ancoretta che viene attratta da un’elettrocalamita percorsa dal segnale elettrico inviato dalla stazione trasmittente.

Approfondimenti

La trasmissione col sistema Morse poteva essere effettuata con ogni tempo, anche di notte o con scarsa visibilità. Il punto dolente era mantenere efficiente e isolata elettricamente la rete dei fili di rame sulle grandi distanze. Ciò nonostante per oltre mezzo secolo, il telegrafo elettrico dominò incontrastato; infatti furono stesi cavi sottomarini nel Mediterraneo per esempio nel 1873 fra Brindisi e l’Egitto per servire la Valigia delle Indie. Successivamente vennero addirittura posate linee che attraversarono l’oceano Atlantico per il collegamento con le Americhe.
Si ebbero alcune interazioni fra il servizio telegrammi ed il servizio telefonico, una di queste fu la possibilità, negli anni “30 del Novecento, di far consegnare con il servizio telegrafico un messaggio telefonico a chi era sprovvisto di telefono attraverso il Servizio delle Commissioni telefoniche.
Negli anni “50 si ebbe la possibilità di usufruire del servizio “Fonotel” reso dalle agenzie postali munite di telefono pubblico, oppure dai posti telefonici pubblici (tabaccai, locali pubblici vari); il servizio era a costo fisso per un massimo di sedici parole, trascritte su modello telegrafico.
Una branca speciale della radiotelegrafia per il grande pubblico si era sviluppata negli anni Trenta del Novecento: è stata la telegrafia realizzata “in radio” tra i mezzi di trasporto in movimento e tra la terra e i mezzi in navigazione. Si ebbe così il “Telegramma-treno” con il testo inviabile dai treni in movimento.